È la baraonda dell’ironia, della goffaggine, del delirio forzatamente usato: tutti sono in Halloween più per occasione che per convinzione, più per ostentazione, chiudendosi in maschera per togliersi finalmente dal buio… “fiammellante” della notte che precede il giorno: dei Santi. Come un delirio di contrapposizione, insomma; la genialata dell’horror fatto e rifatto, senza impastarvi paura. Intagliato, scolpito, seviziando la più modesta delle “volumità” dell’orto. Una zucca per enfatizzarsi la mente, così come accadde in semplicità oscura per i Celti inventori. Una zucca poi tolta dalla sua sembianza disinvolta, per cangiarsi in aspetto commercio, sbocciando in America per far scherzetto di dollari senza dolcetto. Una festa avversata anche dalle leggi d’osservanza devota, per quella costruita coincidenza di anteprima Ognissanti. Gioiosamente irriverente, indifferentemente laica: un’idea che disdegna teologie abbracciando sbracate interpretazioni di fugace piacere, secondo dettami business, giocando di bambini e di grandi a innocenza colore, senza il voluto strisciante ardore di sconclusionata avversione. Ecco: per questo opportunismo denigratorio che s’è incredibilmente infiammato, abbiamo scelto due immagini, l’un contro l’altra in bellezza: la ragazza Halloween del trucco Dior e l’immagine dignitosamente seriosa di Laou de Laage, nuova interprete della linea Very Irrésistible di Givenchy.
Ma che sia… scherzetto!
di Luciano Parisini
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