È più che mai tempo di Signorine. C’è chi le ha inventate, seducentemente avvolte in temi fragranti di gioioso coinvolgimento, Ferragamo, certo. Ma le sue “Signorina” non soltanto di pungente seduzione: soprattutto di classe nella più avvenente semplicità. Un “miracolo” che ha avvolto l’internazionalità del profumo? No, un piano d’intelligente prevenzione al più irrefrenabile divenire. Che chiama gli eventi non più come profondi, pesanti, catalizzatori di sensazioni pubblicitarie, ma come lampi di cultura laddove sia d’autentica luce. Ma dove, se non al cinema, quando declinato in Festival a eco mondiale come il magico Venezia? Là le signorine non declinate Ferragamo tendono ai premi del prestigio massimo; là le Signorina Ferragamo fanno partner di… stile nell’evento che accompagna da 16 anni, con fulgore e intelligenza creativa, l’ode più saggia agli interpreti del cinema italiano. E qui, sin dai giorni che precedono l’evento del 3 settembre, nell’alveo del Premio “Diamanti” firmato Kineo e partecipato dalle massime entità dei Beni Culturali, si sta elaborando il quadro definitivo della premiazione, con signorine d’alto rango-spettacolo in nomination e Signorina Ferragamo a far prova di Red Carpet. Già… preannunciando con orgoglio per sicura ammirazione, le “Mini” d’autentica meraviglia.
Signorina? Red Carpet!
di Luciano Parisini
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