Si cercava emozione: emozione c’è stata, almeno nei minuiti che hanno scandito l’arrivo della schermata-Surina. Bravissima a rendersi anch’essa fragrante, coadiuvata, nel silente fragore di un entusiasta elogio dalla Presidente d’Accademia, Ambra Martone. Emozione quindi? Emozione di una luce che finalmente, seppur in video, rende gioioso il costante avvicendamento del miglior profumo, un avvicendamento che segna già il “trentennale”. La bravura, oltre l’emozione? Anche quella soprattutto dei commentatori fuori schermo: fantasia, qualche ripetitività, un bel po’ di esaltazione. Non poteva essere altrimenti, anche perchè ha giocato la vera suggestione di uno spettacolo vincitore di melanconici rinvii.
E finalmente, laboriosamente esatto, questo recupero: rapido, conciso, esauriente, a battere le incertezze. Chi ha vinto? Dior miglior maschile dell’anno e Chloé miglior femminile. I due “grandi”, i due più attesi; e di seguito una gioiosa pioggia di specialità in otto categorie.