Siamo alla 49a edizione del Rapporto Annuale; e peccato non sia la 50a così da coincidere con il Cinquantesimo (1967 -2017) di questa Cosmetica Italia che ha… rubato il nome originale di fondazione (UNIPRO) al ricordo di chi l’ha vista nascere. Ma a quel che poi non è rammarico, si sovrappone, a precisa cadenza, un resoconto (il Rapporto) che, per opera diligente dell’amico Gian Andrea Positano, dice chiaramente come stiamo andando. Bene, per quanto attiene la cosmesi made in Italy, per un bilancio commerciale da record, pari a 2,3 miliardi di euro, superando quella di altri settori d’eccellenza italiana come pasta, occhiali, moto, e barche di lusso. Queso record ci fa piacere, ci entusiasma? E perché no?, se poi si considera che il fatturato totale del settore cosmetico nazionale (trascrivo il verbo di Positano) ha raggiunto nell’ultimo anno un valore di 10,5 miliardi di euro, riuscendo l’export a toccare i 4,3 miliardi. Ma cos’è che va di più, caro Positano, Responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia? Più 6,8% nel 2016 dei prodotti per le labbra e più 4,5% quanto al trucco per il viso. Il che dipende dai giovani che segnalano un enorme aumento degli acquisti online, con un più 36%. Ma chi consuma maggiormente in Italia tra donne e uomini? Le donne le più propense, con un 76% di consumi cosmetici in Italia rispetto ai poveri uomini bloccati alla percentuale del 24%. Insomma, si va, mi vien da commentare: e con i tempi che corrono, un buon Cinquantesimo. Lusinghiero nelle cifre addobbato nei festeggiamenti, anche per quella interessante mostra itinerante, che ora è visibile in Galleria del Corso a Milano.
Vale 10 miliardi e mezzo
la nostra bellezza.
Parola di Cosmitalia
di Luciano Parisini